Il Topinambour – il cugino più piccolo del Girasole

Topinambour

Ogni qualvolta dico che amo cucinare il topinambour c’è chi mi guarda sorpreso o chi esclama pure “E basta con la cucina etnica!!”. Niente di meno etnico! Nonostante questo nome non sia popolarissimo, tutti noi conosciamo questa pianta: solo che non sappiamo come si chiama! E abbiamo ben presente il fiore, ma nessuno sa della parte commestibile (e buonissima!) del topinambour. Uno dei foraging più facili in questo periodo!

Cos’è il Topinambour?

Avete presente quel cespuglio da cui spuntano margheritone gialle, che arrivano anche a 3 metri di altezza? Sono spontanee e spesso nascono nei fossi, lungo le ferrovie, lungo i cigli delle strade e fioriscono in settembre/ottobre, colorando e rallegrando di giallo zone un po’ malridotte.
Detto anche Elianto Tuberoso, è della stessa famiglia del girasole e come quest’ultimo è una pianta edibile. A differenza del suo grande cugino più noto non si utilizzano i semi, bensì le radici. Essi si generano difatti da tuberi bitorzoluti che non sono solo radicette commestibili, ma sono una delicata prelibatezza che vi consiglio di provare.

Topinambour

Il Topinambour in cucina:

Hanno un sapore a metà tra la patata ed il carciofo. Si possono utilizzare proprio come questi ultimi: per risotti, vellutate, puré, sformati, contorni, come condimento per la pasta e chi più ne ha più ne metta.
Il tubero è un po’ duro da lavorare, sia come consistenza che come pulitura, in quanto ha una forma irregolare e tanti “occhi”. Consiglio un pelapatate o una bella spugnetta dura, con cui grattare la radice sotto l’acqua corrente.
Oltre che buono il topinambour è un prezioso alleato per la salute: ha poche calorie, è diuretico, digestivo, aiuta ad abbassare il colesterolo cattivo ed è ricchissimo di sali minerali e di inulina: riduce quindi la glicemia, cosa che lo rende molto adatto ai diabetici.

Oggigiorno si trova in tutti i supermercati, ma a un prezzo un po’ eccessivo. Ma le nostre strade e campagne sono piene, quindi meglio raccogliercelo da soli no? Il momento giusto per la raccolta è in inverno, quando la pianta è completamente seccata. Potete prelevare anche qualche radichetta più piccola e piantarla nei vostri giardini ed orti: attecchisce al terreno molto bene e non ha bisogno di particolari cure.
Provatelo e poi ditemi se vi è piaciuto!

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