Cicale di Mare alla Viareggina

Cicale di Mare alla Viareggina

Venerdì Pesce! Si diceva una volta quando si era più religiosi e si rispettava il canonico venerdì di magro. E proprio il pesce ho mangiato oggi, a Viareggio. Cittadina dove il pesce è eccellenza. Per freschezza, per qualità, per lavorazione e per le ricette tradizionali e non. Quindi oggi vi presento un piatto locale a base di pesce: cicale di mare alla viareggina!

Cicala di mare. Canocchia, panocchia, squilla: chiamatela come volete, ma qui in Versilia è la cicala! Ed è uno dei rari crostacei che le acque versiliesi ci offre. Non a caso abbiamo imparato a cucinarla in decine di modi. Ma alla viareggina, ovvero nella zuppetta in umido, è la mia versione preferita. Piatto unico bilanciato, saporito e d’effetto. E come vedrete è pure semplicissimo da fare. Se sceglierete ingredienti freschi e genuini otterrete un piatto forte con poco sforzo, adatto anche ad una cena speciale. Ecco come si prepara! Le dosi sono per 2 porzioni.


Cicale di Mare alla Viareggina


1 kg di cicale fresche
2 spicchi d’aglio
1 tazza di salsa di pomodoro
Pane toscano
Bisque o fumetto di pesce
Peperoncino, vino bianco, olio, sale, pepe qb

Per una zuppa di qualità le cicale di mare devono essere freschissime. Sarebbe consigliato infatti acquistarle sempre vive. Sono consapevole del fatto che a qualcuno possa fare impressione: se le acquistate già passate a miglior vita assicuratevi che abbiano un odore sano di salmastro. Lasciatele in ammollo per almeno 1 ora. Quindi scolatele ed asciugatele. Praticate su ognuna un taglio sul carapace (pancia o dorso) con una forbicina.

Versate 3/4 cucchiai d’olio in un tegame, preferibilmente di coccio. Fatevi rosolare gli spicchi d’aglio ed un pezzetto di peperoncino piccante. Incorporare le cicale, saltatele e sfumate con poco vino bianco. Aggiungere la salsa di pomodoro, mescolate e coprire col coperchio. Fate cuocere per circa mezz’ora. Ogni tanto date un’occhio alla zuppa: se si asciuga troppo versatevi un mestolo di bisque bollente. Se non l’avete sostituitela con con del fumetto o brodo vegetale. Sempre tutto a caldo. Salate e pepate alla fine.
Mentre la zuppa sobbolle tostate delle fettine di pane toscano. Strofinatevi sopra uno spicchio d’aglio. Foderate con il pane il fondo di una zuppiera. Meglio se piccola e monoporzione
. Irrorate con un filo d’olio buono e disponetevi sopra la zuppa di cicale alla viareggina. Servire caldissima e buon pro vi faccia!

Cicale di Mare alla Viareggina

E’ il momento di gustare questa inebriante pietanza, lasciando da parte il galateo. Impossibile cibarsene con la compostezza di un lord inglese; ma tanto le cicale di mare alle viareggina non le andremo mai a mangiarla con la regina Elisabetta, quindi chi se ne importa?! Senza vergogna, prendete dalla fondina le vostre belle cicale e succhiatele, mordicchiatele, ciucciate le teste, masticate il carapace, fate scarpetta nel sughino col pane tostato. Imbrattatevi a dovere mani e faccia. Anche se quella appena descritta sembra la scena di un filmino osé, magari evitate di preparare le cicale di mare alla viareggina per un incontro romantico. Risucchi, versi strani, schizzi di sugo e mani unte non sono difatti tanto attraenti. Per non parlare del pane all’aglio!

Un paio di consigli: potete preparare le cicale di mare alla viareggina  anche il giorno prima. Io lo faccio sempre. Concludo la cottura e lascio in frigo. Le cicale si macerano, il loro carapace diventa tenero ed i sapori si mescolano. Il giorno dopo rimetto sul fuoco, riscaldo e reidrato con un bicchiere di bisque o brodo bollente. E se potete, preparatene in abbondanza: so che la cosa più bella di questa zuppetta è fare scarpetta nel sughino col pane, ma potete anche utilizzare il sugo rimasto sul fondo per altri scopi. Ovvero? Condirci la pasta, ad esempio! Tutto l’aroma del piatto si concentra in questo avanzo che non deve andare di certo buttato. E’ il cuore di questa pietanza.

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