Da LAVintage Bistrot: Wagyu alla Pietrasantina

Da LAVintage Bistrot: Wagyu alla Pietrasantina

Sabato sera, prima dell’ora di cena. Attardarsi nelle viuzze del centro per fare qualche foto e ritrovarsi a mangiare wagyu da LAVintage Bistrot in beata solitudine. E’ successo a me, del tutto involontariamente. Uscivo da un convegno da Sant’Agostino, era presto per rincasare e cenare. Così ho fatto un giro in centro , dato che non lo facevo da tempo. Alcuni angoli delle vie centrali meno bazzicate sono così belli da fotografare. Via dei Piastroni, ad esempio.

 
Erano secoli che non andavo e quindi mi sono stupita nel vedere questo nuovo ristorante LAVintage Bistrot, che ha preso il posto della Locanda dei Piastroni. Leggendo il menù, direi proprio che il locale ha cambiato natura e formula! I semplici e gustosi piatti “da locanda” hanno lasciato il posto a pietanze più gourmet e piatti ricercati. Con un occhio di riguardo agli ingredienti locali. Specialità assoluta sono le carni pregiate: asado, black angus ed addirittura il wagyu, la famosa razza di manzo massaggiato. Che tra l’altro ero curiosa di provare da un po’, quindi perché perdere l’occasione visto che ero già lì?

Da LAVintage Bistrot: Wagyu alla Pietrasantina Da LAVintage Bistrot: Wagyu alla Pietrasantina

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Entro e mi fanno accomodare in una sala da sola: era prestissimo (19.20) quindi c’eravamo solo io ed un altro tavolo. Il posto è rimasto bellissimo: mattoncini e volte a vista; un rustico elegante. Con aggiunte personali, quali quadri, sculture, candele ed arredi di recupero della vecchia locanda, ma riutilizzati in maniera alternativa. Ho notato subito un vaso pieno di caffettiere moka. La locanda che c’era prima infatti serviva il caffè dalla moka, come a casa!

Difficile scegliere dal menù! LAVintage Bistrot offre tante opzioni allettanti, soprattutto per un’amante della carne come me. Volevo prendere il cervo agli agrumi d’antipasto e la bistecca di wagyu di secondo…Ma poi ho letto la sezione hamburger…e c’era anche l’hamburger di wagyu “alla pietrasantina”… “Una portata adatta per Versilia in Pentola” mi son detta…Quindi ho ordinato quello. Mi sono sacrificata per voi, ho fatto da cavia. Che vitaccia, eh?!

Hamburger di wagyu da 220 gr, lardo di Camaiore al rosmarino, cheddar, pomodoro e lattuga. Ed un bicchiere di Bolgheri Rossi (carta dei vini ampia e ricercata, in cui si accontentano i gusti di tutti). Piuttosto impegnativo, quindi l’antipasto è saltato. Anche perché nell’attesa, seppur relativamente breve, mi è stato offerto del prosecco con una polpettina e chips casalinghe di patate da spiluccare. Vista la capienza di massa vs. calorie della portata diciamo che mi è bastato!

E quando arriva il cameriere il piatto si illumina come le visioni parasidiache nei film comici e cartoni animati. Bello, bellissimo: l’arrivo di quell’hamburger lo si guarda col sorriso e gli occhi felici, come quando ti viene incontro il ragazzo di cui sei cotta. Ma senza farfalle nello stomaco: quelle spariscono di botto lasciandosi dietro una voragine che presto sarà golosamente riempita. Il panino è bello cicciuto e farcito, non a caso è impalato da un coltellone da bistecca o non starebbe nemmeno montato. Crollerebbe come un castello di carte. L’hamburger è accompagnato da verdurine saltate , un bicchierino di ketchup e cristalli di sale per decorazione. Il tutto servito su un bel vassoietto di ardesia.

Avrei anche fatto la foto alla sezione dell’hamburger, ma era talmente altino che è crollato e quindi dalla foto non si vedono bene tutti gli strati. Che dire? Eccellente, anche se è lapalissiano dato la qualità degli ingredienti. Bun leggermente tostato di forneria, non quelle pagnottine al latte informi confezionate. La carne è davvero prelibata: per apprezzare al meglio la famosa marezzatura del wagyu massaggiato forse era meglio ordinare la bistecca e non provarla in versione “macinata” , ma nonostante ciò l’ho trovata gustosa e particolare. Mi ha ricordato un po’ l’angus.

La cottura dell’hamburger purtroppo era errata, ma a me la ciccia mi piace tutti i modi, basta che non perda il sapore e sia tenera e questa lo era, quindi no problem. Il lardo era di qualità eccelsa, l’ho apprezzato tantissimo. Visto l’alto livello degli ingredienti utilizzati avrei usato un altro tipo di formaggio fondente: buono che sia, il cheddar risulta una scelta un po’ troppo standard per la combo di ingredienti ricercati.

Da LAVintage Bistrot: Wagyu alla Pietrasantina

Buonissime e saporite anche le verdurine di accompagnamento, forse anch’esse un po’ troppo cotte: quindi buone, ma non croccanti. Avrei preferito un contorno da mangiare con le mani, come l’hamburger. Avevo chiesto difatti anche patatine ma si vede che  quello era il contorno proprio del piatto. Quindi ho trovato obsoleta la presenza del bicchierino col ketchup, dato che non c’era niente da intingerci. Nemmeno un boccone di hamburger perché il piccolo recipiente è troppo stretto.  La salsa a parte era necessaria con le verdure adatte, e perché no? Basilare  una salsetta speciale all’interno del panino: l’ensemble risultava difatti leggermente asciutto.

Prova impegnativa, ma portata faticosamente a termine! Non ho lasciato nemmeno una briciola! Nonostante la pienezza ero curiosa di vedere un altro piatto, quindi ho ordinato il tortino caldo fondente al cioccolato. Mi sono lasciata consigliare dal simpatico e cortese titolare, che mi ha fatto compagnia con una piacevole chiacchierata: mi ha raccontato un po’ della nascita del ristorante (giovanissimo! Ha solo 7/8 mesi), della loro provenienza brianzola o delle loro scelte di menù ed arredamento. Tutto nell’attesa per il dessert, che poi è arrivato in tutto il suo splendore. Carinissimo infatti l’impiattamento. Il tortino golosamente squisito, ma cotto 1 minutino di troppo. Ma direi chissene, il cuore  caldo e morbido c’era e non stiamo qui a guardar il celucco nel cioccolato, soprattutto in uno buono come questo.

Da LAVintage Bistrot: Wagyu alla Pietrasantina

Ho chiesto velocemente il conto, che mi ero attardata anche troppo: non mi piace occupare un tavolo per me sola, soprattutto di sabato sera. Prezzo totale: 40€ tondi tondi. Direi giusti e contenta di averli spesi. Dopotutto il wagyu non è una carne che costa poco, anche se devo dire che i prezzi più bassi per questi tipi di carne li ho visti proprio qui. Gli altri ristoranti sono decisamente meno economici. Se vi pare troppo caro ma siete comunque curiosi di provarlo, LAVintage Bistrot fa sconti (anche del 50%!) in collaborazione con The Fork. Quindi tenete d’occhio le date fruibili!

Serata decisamente positiva: mangiato benissimo, speso il giusto e fatta una bella passeggiata in notturna nella bellissima Pietrasanta. E pensare che dopo il convegno sarei finita a casa ad annoiarmi, mangiando una pizza surgelata in pigiama sul divano. Senza paragone proprio!

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