Il mio San Martino all’Officina – Edizione 2017 sottotono

Il mio San Martino all'Officina

Si è appena conclusa l’edizione 2017 della Fiera di San Martino. Voi ci siete stati? Avete fatto acquisti? Quest’anno sono 35 le bancarelle di prodotti eno-gastronomici e 20 i ristoranti che hanno aderito al menù dedicato all’evento ed ai sapori d’autunno: ne avete provato qualcuno? Ho dedicato il mio San Martino all’Officina , ma di compere ne ho fatte proprio poche. L’edizione 2016 mi piacque molto di più e la recensii proprio di cuore. Quest’anno invece mi sono un po’ annoiata…

Il mio San Martino all'Officina
La Fiera di San Martino

Ormai sapete quanto amo l’autunno e quella di San Martino è sempre stata una delle mie fiere preferite. Proprio per la natura del prodotti tipici esposti: carni, baccalà, confetture, olio e vino nuovo, piante, erbe aromatiche, frutta, verdura, formaggi e tanto altro.
Ogni anno perde però un pezzo.

C’è sempre meno ed ormai sono rimaste le solite bancarelle, sempre al solito posto, con sempre la solita roba in vendita. La considero sempre un piccola fiera carina, ma ormai è senza sorprese. Banale e noiosa. Ottimo se si cerca un prodotto particolare che si sa di trovare solo in questa occasione. Carinissima la bancarella con lo street food locale ed i dolci. Ma tanti espositori (salvo qualche eccezione) si trovano anche ai mercati rionali di zona o a tutte le fiere del genere, difficile che non si riesca a trovare i suddetti prodotti anche in un’altre occasioni.

Il mio San Martino all'Officina

Resta comunque un’ottima attrattiva per uscire e fare un giretto. Non è San Martino senza l’acquisto di un bel pezzo di Scoppolato di Pedona. O senza un paninozzo della fiera. Ci vorrebbe qualche novità, qualcosa di pittoresco, un evento collaterale particolare e tanti caldi colori e luci autunnali. Il problema di base secondo me è che una festività “nuova” e non sentita, per lo meno non in modo sufficiente e non c’è la voglia di investire su questa attrazione.

Menù di San Martino

Come da tradizione tanti sono stati i ristoranti che hanno aderito allo Speciale Menù di San Martino. Mi è sempre piaciuto andare a provare le proposte autunnali, anche più di un locale in questa due-giorni. L’anno scorso provai Farcito e recensii  La Tecchia e La Rocchetta. Ma in questa edizione ho trovato anche i menù tipici a prezzo fisso sottotono, come la fiera stessa. Gli anni scorsi avevo l’imbarazzo della scelta, quest’anno nessuno menù mi ha fatto venire voglia di provarlo. Il prezzo aumenta, ma l’offerta cala… Poca fantasia ed i soliti ingredienti.. Ormai da anni.

Passino ovviamente i piatti forti tradizionali come i tordelli, il baccalà e polenta con carni varie… Ma quei dessert coi cachi un si possino più vedé. La zucca ed il cavolo nero sono ovunque. Come le zuppe di legumi e cereali. Banali ormai i castagnacci ed i cantucci. I menù ormai continuano a ripetersi ed essere stilati senza fantasia.
Adoro i prodotti autunnali, è un dispiacere vedere invece sempre i soliti che girano e proposti in mille modi differenti.

Il mio San Martino all'Officina

Amo la cucina autunnale anche per la sua varietà, sia di prodotti che di sapori e di colori. Melagrane, funghi di vario tipo, noci e nocelle, erbe di campo, carciofi, uva e uva fragola, bietole, agrumi, corbezzoli, giuggiole, gobbi…Ma anche carni come selvaggina e cacciagione e pesce come cicale di mare, moscardini, triglie ed arselle. Per non parlare delle decine di formaggi locali. E quante cose si possono fare con la farina di mais e di castagne. Limitare quest’ultima ad un castagnaccio è un peccato, vi si possono fare mille ricette e stupire il cliente.

Il mio San Martino all’Officina

Perché il mio San Martino all’Officina? Perché l’Officina è sempre una certezza. Ecco perché tra i 20 locali che aderivano allo Speciale Menù di San Martino ho scelto proprio loro. Bellissimo locale, accoglienza cortese e servizio attento e preciso. La cucina? Sublime. Presente in sala anche lo chef Johnny Bertolaccini che viene sempre a sincerarsi che sia tutto a posto.

Non ho preso il Menù Speciale. Ho ordinato dalla carta perché i primi di ottobre è stato presentato il nuovo menù autunnale ed ero curiosa di provarlo. Anche perché diciamocelo, fa molto San Martino anche lontano dall’11 novembre. Prodotti a Km Zero, ingredienti di stagione , non utilizzati in modo banale. Piatti gustosi, scenici ed innovativi, senza rinunciare alla tradizione.

Il mio San Martino all’Officina

Nell’attesa ci viene servita un’entrée composta da un bigné salato ripieno di ricotta. Subito dopo la gentile Valentina ci serve il  vassoio di pane di più tipi e focaccia fatti in casa, buonissimi.

Il mio San Martino all'Officina

Spiluccando il buon pane e bevendo un ottimo rosso si prosegue con gli antipasti. Senza pensarci ordino il carciofo violetto toscano ripieno di scampi su vellutata di fagioli schiaccioni di Pietrasanta e lardo di Gombitelli. Un piatto mare e monti che fa che più San Martino lui che decine di altri menù presentati. Il carciofo di stagione, il fagiolo schiaccione ed il lardo rosa. Tutto locale, tutto fresco, tutte eccellenze per un ottimo risultato, che vi consiglio. Ho fatto anche scarpetta!

Il mio San Martino all'Officina

Il mio San Martino all'Officina

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si prosegue con la seconda portata. La mia amica ha preso la chitarella di grano antico di Pietrasanta alla Trabaccolara. Un altra ricetta locale con ingredienti a Km meno che 0. Che ovviamente ho assaggiato. Era saporita, buona, nulla da dire. Speciale era la pasta, come sempre fatta in casa.

Il mio San Martino all'Officina

Che Ciccia sia!

Io invece ho optato per un secondo, perché a San Martino io voglio la ciccia, di maiale preferibilmente. Quindi ho ordinato la Faraona, Fagioli Scritti di Lucca all’Uccelletto con Salsiccia di Gombitelli. Piatto distinto, saporito ma non così forte da sciupare il palato e coprire i sapori. Che si sentivano ben distintamente. Bella saziante! Quindi stavolta niente scarpetta nella vellutata di fagioli all’uccelletto, o esplosione assicurata.

Il mio San Martino all'Officina
Però il dolce mica ce lo vogliamo far mancare? Come già accennato nella mia passata recensione dell’Officina il dessert è una parte della cena a sé, dove il piatto è protagonista come le altre portate. Non un semplice fine pasto. Ho seguito il consiglio di Valentina ed abbiamo ordinato il vedo non vedo, gelato al crème brulèe, crema inglese allo zafferano e meringa. Consigliatissimo, è davvero buono e particolare. Non resta pesante ed è un modo fresco e saporito di concludere il pranzo.

Il mio San Martino all'Officina

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Come potete vedere il mio San Martino all’Officina è andato proprio alla grande. E meno male che c’era questo locale a sbanalizzare il tutto. Io continuo a consigliarvelo. Si spendicchia, ma con le offerte The Fork (col quale l’Officina è associato) il conto diventa per le tasche di tutti.

Che buon pro vi faccia!

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