Torta di Riso Dolce Pasquale di Pietrasanta

Che Pasqua strana questa. Una Pasqua in quarantena.
Sarà pesante non potersi riunire a tavola con i propri cari e non passare Pasquetta con gli amici, ahimè.
E’ difficile trovare qualcosa di bello a cui attaccarsi per non cadere nella malinconia, specialmente durante una festività. Se abbiamo qualcuno con cui condividerla possiamo già ritenerci fortunati. Ma, anche se da soli, cerchiamo di dedicarci un pranzo festoso, se vi va basato sulla tradizione. Che ne dite di cominciare preparando un buon dolce, come la Torta di Riso Dolce Pasquale di Pietrasanta?

Eh, quest’anno non ho scuse, non si scappa: non ve l’ho mai presentata perché io non l’apprezzo molto. Preferisco di gran lunga la Torta Putta Pasquale. Ma già dai sondaggi scorsi è saltato fuori che la versione dolce è la vostra preferita. Me l’avete richiesta in molti, quindi quest’anno la faccio, solo per voi!

La Torta di Riso Dolce Pasquale di Pietrasanta

Metto subito le mani avanti: questa non è la più popolare torta di riso massese, anch’essa tipica del periodo pasquale e non solo. E’ semplicemente la Torta di Riso Dolce Pasquale che è tradizionalmente usata nella mia famiglia.

La Tradizione vuole…

A Pietrasanta ed in varie parti della Versilia, questo tipo di torta non ha lo strato più o meno alto di crema d’uovo, come in quella massese e carrarina. La Torta di Riso Dolce Pasquale di Pietrasanta è bassa, è alta 2 dita poco più, quindi sopra lo strato di riso il livello di crema è giusto di pochi millimetri.
Ogni famiglia ha la propria versione, perché viene personalizzata a gusto proprio. Alcune ricette sono tramandate di generazione in generazione.
Quella che prepariamo a casa mia, come quella per la nostra Torta Putta Pasquale, è tratta dal libro “La cucina borghese e la cucina contadina” di Franchetta Masini Luccetti, che è la più tradizionale che si trova sui ricettari versiliesi ed è stata da noi ormai collaudata innumerevoli volte.

La tradizione vuole che le torte di riso, sia dolci che putte, si mangino per l’abbondante colazione di Pasqua, in cui si consuma sia il dolce che il salato, come in un brunch.
In quanti di voi la fanno ancora?
A casa mia era una tradizione molto sentita, ma si è andata deteriorando col tempo, peccato…
La torta putta si serve volendo a dadini come antipasto e la torta dolce a fine pasto.
Durano per parecchi giorni e sono il pezzo forte dei pic-nic di Pasquetta.

La Teglia di Coccio

La Tradizione vuole anche che le torte di riso si cuociano in una teglia di coccio, e così facciamo sempre noi in famiglia.
Una volta, quando il forno in casa non c’era, si portavano le teglie al forno comune di paese e venivano cotte dopo aver sfornato il pane.
Era anche questo era un grande evento: solo ad immaginare tutta la comunità che si ritrova al forno di paese, con il profumo di tante torte messe assieme assieme, l’atmosfera di festa diventa tangibile.


Anche la mia teglia personale ha la sua storia e veniva portata ai forni comuni: l’ho trovata difatti ad un mercatino e sotto ci sono pure riportate le cifre della famiglia originale; usanza tipica per non confondere la propria teglia con quella degli altri una volta al forno.


Dato che la torta non dovrebbe essere più alta di due dita, la teglia da usare è larga e bassa . Per tradizione è tonda, ma la forma ovviamente non è prioritaria per la preparazione delle torte di riso. La mia ha un diametro di 35 cm e si adatta perfettamente alle dosi di questa ricetta.

La Ricetta della Torta di Riso Riso Pasquale di Pietrasanta

150 gr di Riso
1, 5 Litri di Latte
500 gr di Zucchero
1 Limone
7 Uova
Liquore qb
Acqua o succo di limone qb

Lessate il riso nel latte, nel quale avrete aggiunto la scorza del limone e 100 gr di zucchero.
Una volta pronto lasciate raffreddare.
Sbattete brevemente le uova con 200 gr di zucchero: proprio come fareste con una frittata. Le uova non devono montare. Lasciate a riposare affinché lo zucchero si sciolga.


Nel frattempo preparate la camicia di zucchero, che sarà la base della Torta di Riso.
Mettete in un pentolino lo zucchero rimasto (200 gr) e poca acqua o succo di limone. Fate sciogliere a fuoco dolce fino a formare il caramello. Quando il composto è marroncino e profumato, versatelo nella tortiera, facendola roteare dolcemente per far ricoprire tutto il fondo di caramello, in modo omogeneo. Amalgamate il riso al latte con le uova, mescolate bene e versate il composto nella tortiera.


Infornate in forno già caldo per 1 ora e mezza circa, a 180°C.
Quanto la torta di riso si è freddata, spennellate la superficie con del liquore. Io ho usato il rum: oltre a conferire ulteriore sapore, conserva la torta ed evita l’odore di fresco che potrebbe formarsi nei giorni successivi alla cottura.

Che buon pro vi faccia! Ma soprattutto: buona Pasqua!

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